Su suggerimento di @Humù.
Giovanni Zagni su Linkiesta racconta la storia di Calvin Hall, un professore di psicologia americano che dagli anni Quaranta raccolse più di cinquantamila racconti di sogni e li classificò, trattandoli come racconti letterari.
Come le fiabe, anche i sogni mostrano parecchie regolarità: nella vita di una stessa persona, tra persone diverse e, sorprendentemente, anche nelle diverse parti del mondo.
[…] Gli episodi onirici non sarebbero altro che espressione delle nostre emozioni da svegli, con un pizzico di coesione narrativa in meno e un surplus di “allenamento” per situazioni stressanti in più.
Immagine y Captain Albert E. Theberge, NOAA Corps (ret.) [Public domain], via Wikimedia Commons
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