A cura di @Yoda.
Rivista studio propone una riflessione sui nostri tempi attraverso il genio, reale o percepito, delle persone che lo amano. Mai così colte e istruite (mediamente) eppure mai così apparentemente privi di leader indiscussi.
in una futura storia delle scienze, a un genio come Stephen Hawking verrà riservato lo stesso spazio di Archimede, Galileo, Newton e Einstein?
E che dire di artisti come Damien Hirst, Marina Abramović e Jeff Koons? La forza della loro opera è assimilabile a quella di Giotto, Michelangelo e Picasso?
L’impressione è che viviamo in un periodo storico tutto sommato trascurabile se paragonato ad altri periodi della storia umana. I personaggi pubblici che animano il nostro tempo non possiedono quell’energia propulsiva che sconvolge e migliora la società e che si propaga come un’onda oltre il presente e negli anni a venire.
Eppure, in apparente contraddizione «viviamo in un mondo in cui la media generale degli individui possiede talenti e saperi in misura infinitamente maggiore rispetto a quanta ne abbia posseduta la media degli esseri umani vissuti in qualsiasi altro tempo».
Immagine di Gustave Doré, Public Domain, da Wikimedia Commons
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