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Ddl Boschi, quelle sette bugie e la verità sulla riforma

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Su suggerimento di @imboscato innamorato e @Coco B. Ware.

 

Le discussioni sul ddl Boschi per le riforme costituzionali, che prevodono la riformulazione del Senato eliminando il sistema di “bicameralismo perfetto”, la soppressione dello CNEL e la modifica del Titolo V (rapporto Stato-regioni), riprenderà il 22 settembre. Le riforme (ne abbiamo parlato su hookii) hanno superato i primi voti in Aula, con la minoranza PD che ha votato insieme alla maggioranza, mentre si è profilata una polemica tra Renzi e Grasso.

Michele Ainis sul Corriere della Sera riassume alcune delle questioni emerse nel dibattito sulla riforma e le analizza in sette brevi punti.

Che cos’è una bugia? È solo la verità in maschera, diceva lord Byron. Difatti al Carnevale delle riforme la verità si maschera, s’occulta, si traveste. La verità genera falsi d’autore e quei falsi diventano poi luoghi comuni, accettati da entrambi i contendenti. L’ultima balla è anche l’unica credibile: se v’impuntate sull’elettività dei senatori potremmo sbarazzarci del Senato, dichiara la ministra Boschi. Perché no? Dopotutto il monocameralismo funziona in 39 Stati al mondo. E dopotutto meglio nessun Senato che un Senato figlio di nessuno. Ma per ragionare a mente fredda dovremmo intanto liberarci dalle bugie che ci raccontano. Ne girano almeno sette, come i peccati capitali.

 

Immmagine “Palazzo Madama – Roma” di Francesco Gasparetti dal Senigallia, Italy – Flickr. Con licenza CC BY 2.0 tramite Wikimedia Commons


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