Al Jazeera pubblica un reportage sulle conseguenze inattese della chiusura delle scuole in Kenya.
Le mutilazioni genitali femminili sono in calo in Kenya, grazie all’educazione e alle leggi che la proibiscono, ma la chiusura delle scuole imposta dal governo ha dato occasione a molte famiglie di tornare alle antiche pratiche. Uno dei casi raccolti è paradigmatico:
“We were happy that schools closed, because this gave us a better opportunity to circumcise our girls,” Gumato’s mother explains … “School holidays normally are a bit short for the girls to fully recover.”
Prima della chiusura delle scuole, se una bambina veniva circoncisa le compagne di classe se ne accorgevano e lo dicevano agli insegnanti, che avvisavano la polizia. Con l’epidemia, c’è stato un lungo periodo di difficoltà economiche soprattutto per le famiglie più povere, e le scelte sono state obbligate: maritare le figlie (e una femmina mutilata è più appetibile dai maschi locali), o passare alla vendita diretta del corpo.
Sarah is convinced none of this would have happened if schools were not closed. “I still would have been in school, I wouldn’t have been strolling around in the streets and I would not even have been thinking about asking a boy for food as I would have got lunch in school and I wouldn’t have been hungry.”
Immagine da Flickr.
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