A cura di @NedCuttle21(Ulm).
In un’intervista pubblicata su Rolling Stone, l’attore Michele Riondino parla dell’ex Ilva, del concertone tarantino del primo maggio, del M5S e delle prossime elezioni europee.
“Signor ministro, mi guardi negli occhi. Vorrei che riflettesse la prossima volta, quando annuncia qualcosa come sicura, che tutto questo diventa pubblicità ingannevole quando non si verifica”. Così Alessandro Marescotti, professore e presidente di Peacelink, si è rivolto il 24 aprile al vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio, arrivato a Taranto per incontrare i lavoratori dell’Ilva e le realtà sociali del territorio. Un intervento diventato virale sul Web, merito anche alla testa bassa del leader 5 Stelle e al vistoso imbarazzo di fronte alla rabbia di chi lo fronteggiava al microfono. Alle scorse elezioni il M5S aveva preso quasi il 50% in città, un plebiscito che pare destinato a non ripetersi. All’incontro ha detto la sua anche Michele Riondino, uno degli attori italiani più apprezzati e padrino dell’ultima edizione della Mostra del cinema di Venezia. Tarantino, 40 anni, nel 2012 è stato tra i fondatori del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, che si batte per chiedere che tutela della salute e dell’ambiente siano coniugati con l’occupazione all’Ilva, la più grande acciaieria d’Europa, che dà lavoro a quasi 15mila persone e che ha causato migliaia di morti per le emissioni di sostanze tossiche. Solo pochi giorni fa sono stati diffusi i dati dell’Osservatorio dei Consulenti del Lavoro nel 2018: Taranto è stata la maglia nera per numero di malattie cancerogene legate al lavoro, 164.
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