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Miniere urbane, come sbloccare il potenziale della nostra spazzatura elettronica

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Sul sito The Conversation, Fanny Verax, professoressa associata in Transizione ecologica e imprenditoria sociale, ci parla dell’importante tema del riciclo della nostra spazzatura elettronica.

L’articolo, intitolato “‘Urban mines’: how to unlock our electronic junk’s potential”, esplora il concetto di “miniere urbane”, suggerendo che invece di sviluppare nuove infrastrutture minerarie, potremmo recuperare i depositi di metalli contenuti negli oggetti elettronici che non utilizziamo più, come smartphone o computer1. Questa pratica non solo affronta la carenza di infrastrutture minerarie, ma potrebbe anche contribuire a ridurre i rifiuti elettronici, noti anche come “e-waste”, che sono il flusso di rifiuti in più rapida crescita al mondo e causano gravi danni agli ecosistemi e alla salute, specialmente in Asia1.

L’articolo evidenzia l’importanza del riciclaggio di questi materiali per ridurre l’impatto ambientale dell’estrazione mineraria. Per esempio, il riciclaggio dell’alluminio richiede da 10 a 15 volte meno energia rispetto alla produzione primaria1. Inoltre, molti dei metalli riciclabili sono risorse critiche per le transizioni digitali e verso un’economia a zero emissioni dell’Unione Europea, con depositi come litio, cobalto, nichel e terre rare essenziali per la produzione di elettronica, veicoli elettrici e componenti per le energie rinnovabili.

Tuttavia, l’articolo sottolinea anche gli ostacoli tecnici, organizzativi, normativi ed economici che limitano il potenziale di recupero degli oggetti a ogni stadio del loro ciclo di vita. Ad esempio, certe pratiche di design limitano la riciclabilità dei metalli, come l’uso di metalli in leghe particolari o l’ibridazione, poiché i materiali compositi sono più difficili da riciclare1. Nonostante ciò, ci sono stati progressi, come nel caso dei cartoni per alimenti liquidi, dove aziende come Tetra Pak e Recon Polymers hanno sviluppato un processo di separazione per il PolyAl, aprendo un impianto di riciclaggio specifico nel 20211.

In conclusione, l’efficace riciclaggio dei metalli contenuti nelle miniere urbane è una condizione necessaria, ma non sufficiente, per una vera economia circolare. Sarà necessario un significativo calo nel volume delle risorse minerarie utilizzate nell’industria prima che le miniere urbane possano parzialmente sostituire, anziché aggiungersi, allo sfruttamento dei depositi primari

L’autrice parla anche del fenomeno dell’electronic hibernation, cioè del fatto che la gente tenga la spazzatura elettronica a casa in un cassetto o in soffitta/garage invece di buttarla o mandarla al riciclo.

Once objects have been designed and used, there is a second obstacle, which stems from consumers, who tend to hold on to their electronic objects, whether they work or not, rather than dropping them at a specific recycling facility. This phenomenon is known as electronic hibernation. As far back as 2009, a pioneering study estimated that American households stored an average of 6.5 hibernating electronic items in their attics and basements. This figure has increased exponentially over the years.

In 2021, a study conducted by Google identified seven key barriers preventing consumers from recycling their electronic devices:

Low awareness of existing handoff options (recycling)

Expectations regarding financial or social compensation

Device nostalgia

Desire to keep spare products

Data retrieval factors

Desire to ensure data removal

Inconvenience of handoff options.

C’è chi ha provato ad estrarre l’oro dai rifiuti elettronici in casa, in rete ci sono diversi esempi ma è pericoloso e antieconomico come mostra Tom’s Hardware nell’articolo “Estrarre oro dai componenti hardware, ecco come fare, i mostriamo come estrarre l’oro dai componenti hardware, ma vi esortiamo a non farlo

Economicamente parlando il gioco non vale la candela. Tutto questo processo è infatti vantaggioso solo a livello industriale. La piccola sfera d’oro che abbiamo recuperato vale pochi dollari, insufficienti anche per ripagare i soli materiali usati. Le aziende che si occupano di questa attività infatti usano processi più efficaci e meno costosi, e persino più pericolosi.

In ogni caso, è divertente sapere che, teoricamente, possiamo recuperare in casa l’oro contenuto nei prodotti elettronici.


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