Su suggerimento di @ilPosto.
Dire (in Inghilterra) che gli irlandesi dominano il mercato delle costruzioni o i bambini indiani vanno meglio a scuola, o che il racket della droga a Londra è in mano a somali e asiatici: sono tutti fatti di cui possiamo trovare prove, ma forse è meglio non dirlo.
Quando parliamo di criminalità “bianca”, abbiamo però anche molte altre informazioni sui bianchi che ci permettono di contestualizzarla. Ma in assenza di storie che controbilanciano, è fin troppo facile iniziare a costruire stereotipi sulle comunità nazionali più piccole, e quindi essere accusati di razzismo. In effetti i fatti non possono essere razzisti, ma il modo in cui li mettiamo insieme e li riportiamo sì.
Ma potrebbe esserci il rovescio della medaglia: è possibile che la paura di essere additati come razzisti sia così forte, in particolar modo fra le autorità, da trascurare volontariamente il controllo di chi fa parte di minoranze, dando così una sorta di immunità dalla legge?
There’s been much conjecture on the possibility that “political correctness” prevented their crimes being detected, but absolutely no evidence.
Immagine tratta da wikimedia commons
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