Su suggerimeto e a cura di @Humù

Due articoli di qualche anno fa, ripresi da Linkiesta, spiegano come Netflix registri una mole immensa di dati riguardo le preferenze dei suoi milioni di abbonati e come questo sia un vantaggio nei confronti delle grandi case di produzione di Hollywood.
Invece di spendere milioni in pubblicità per film del cui successo non si è sicuri, i big data permettono a Netflix di sapere esattamente cosa vuole vedere il pubblico e quindi investire il giusto in una nuova serie a seconda dei risultati aspettati.

Le aziende che riusciranno a generare conoscenza da questi dati sapranno più delle nostre preferenze che noi stessi e saranno in grado di sviluppare tecniche per spingerci verso dove vogliono loro.
Sicuramente tutto questo è un affare per Netflix, ma quale sarà il punto esatto in cui ci trasformeremo da abbonati soddisfatti in marionette senza cervello?

Se fossi Netflix, aprirei tanti piccoli cinema caffè nelle più grandi città, programmando una selezione diversa di classici, repliche e film indipendenti mirata specificatamente al pubblico di quella zona. Avete i dati per garantire il tutto esaurito ad ogni proiezione in ogni grande città, usateli! Io ci andrei!

 

Immagine via Pixabay, CC0