Su suggerimento di @Elena e @divodivo.

Un articolo del Guardian riprende uno studio della Stanford University pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology incentrato su un nuovo algoritmo che permetterebbe di riconoscere l’orientamento sessuale di una persona grazie unicamente all’immagine del viso. Con cinque immagini facciali, il programma identifica l’orientamento sessuale con un’accuratezza del 91% e dell’83%, rispettivamente nel caso di uomini o donne, mentre l’accuratezza del giudizio umano si ferma al 61% e al 54%.

The research found that gay men and women tended to have “gender-atypical” features, expressions and “grooming styles”, essentially meaning gay men appeared more feminine and vice versa. The data also identified certain trends, including that gay men had narrower jaws, longer noses and larger foreheads than straight men, and that gay women had larger jaws and smaller foreheads compared to straight women.

Le implicazioni dello sviluppo di tale tecnologia sono ovviamente complesse; preoccupante è ad esempio l’uso che potrebbero farne i governi di stati apertamente anti-LGBT. Problemi possono sorgere anche nella realtà familiare; recentemente, un’azienda francese ha ideato un discutibile spyware per quei genitori che vorrebbero scoprire l’eventuale omosessualità del proprio figlio, ignorandone il diritto alla privacy.

All’interno dello studio, gli autori fanno notare come un’intelligenza artificiale accuratamente sviluppata possa essere in grado di identificare la personalità o le idee politiche di una persona unicamente dall’immagine del volto. Stando alle parole di Brian Brackeen, amministratore delegato di una società specializzata nel riconoscimento facciale:

AI can tell you anything about anyone with enough data.

 

Immagine da Wikimedia Commons.