Su suggerimento di @Lowresolution
La copertura data dai media italiani alla tragedia di Nizza ha sollevato parecchie perplessità: video, foto e audio atroci e scioccanti prese dei social media, buttate in pasto al grande pubblico, con il solo filtro di un disclaimer, spesso solo per catturare click e attirare traffico per la pubblicità. A caldo, Barbara Sgarzi si interroga sulla sottile linea tra diritto di cronaca e spettacolo dell’orrore superata dai media ufficiali, sempre più inquinati dall’emotività morbosa dei social e lontani dal fare informazione.
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