Francesco Gerardi su Rivista Studio pubblica un’analisi sulla campagna elettorale e la comunicazione politica -— specialmente online — delle ultime elezioni europee notando la tendenza sempre più diffusa da parte dei politici di inondare la discussione politica con contenuti volutamente di scarsissima qualità, spesso totalmente irrilevanti nei contenuti, al solo fine di spostare l’attenzione su di sè e trollare come su un forum qualunque.
La campagna elettorale è ormai shitposting. Per chi non conosce il termine, il dizionario di internet definisce shitposting – noto anche come trashposting o, in certe autarchiche traduzioni, caccapostaggio – come «l’atto di usare un forum o una pagina social per postare contenuti di scarsissima qualità con il fine di aggredire, ironizzare o trollare». Oggi non esiste una definizione più precisa e sintetica, una descrizione più perfetta e onesta di questa per i contenuti politico-elettorali che vediamo apparire sui nostri schermi soprattutto nei giorni di campagna elettorale.
[…] Il meccanismo non è niente di nuovo, ovviamente. Ma la consapevolezza con la quale la politica inizia a manipolarlo sì, lo è, ed è forse la più grande novità nella comunicazione politica italiana degli anni Duemila.
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