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Non si può essere femministe e conservatrici

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Valigia Blu pubblica un estratto di Da che parte stiamo. La classe conta, saggio della compianta bell hooks su femminismo e classi sociali. Nel libro l’autrice discute in particolare del rapporto conflittuale tra il femminismo rivoluzionario e quello riformista.

Il pensiero femminista rivoluzionario ha sempre sollevato il problema del classismo tra le donne.
Fin dagli albori si è aperta una contesa all’interno del movimento femminista tra un paradigma riformista di liberazione, che in sostanza domanda pari diritti per le donne all’interno dell’antagonismo di classe esistente, e dei modelli più radicali e/o rivoluzionari, che rivendicano un cambiamento strutturale per rimpiazzare i vecchi paradigmi con delle forme di reciprocità e uguaglianza.

Proprio come la lotta militante per la liberazione nera che rivendicava la fine del classismo fu fatta passare per superflua quando le persone nere ottennero un più ampio accesso alle occupazioni lavorative, così il femminismo rivoluzionario fu liquidato dal femminismo riformista mainstream quando le donne, soprattutto bianche, ben istruite e privilegiate, iniziarono a ottenere parità di accesso al potere rispetto agli uomini nella loro stessa posizione di classe.


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