A cura di @Apollyon.
Fabiana Giacomotti parla dell’ultimo spot Conad in un articolo su Lettera43
Nella messe di spot superficiali e stereotipati di cui è infarcita la nostra televisione – perfetta espressione della debole cultura e della scarsa propensione al rischio dei medi livelli aziendali a cui vengono affidati solitamente il marketing e la comunicazione dei brand – lo spot Conad che si affaccia con costanza in queste nostre serate di festa rappresenta invero un risultato inatteso, nel suo genere un unicum. Fino a oggi e, a nostra memoria, da molti anni a questa parte, nessuno era riuscito ad accorpare in pochi secondi una visione così antica e retrograda del Paese, un anti-europeismo così evidente, così tanti luoghi comuni e, sottotraccia ma ben percepibile, così tanto disprezzo sociale nei confronti delle donne.
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