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Orfani della Rivoluzione

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A cura di @NedCuttle21(Ulm).

Su Il Tascabile, la recensione a firma di Matteo Moca del saggio Besprizornye. Bambini randagi nella Russia sovietica, scritto dallo psicologo livornese Luciano Mecacci. Nel libro l’autore racconta il drammatico fenomeno dei bambini di strada nella Russia post-rivoluzionaria.

La protagonista del grande romanzo di Andrej Platonov Mosca felice si chiama Mosca Čestnova ed è una creatura inquieta e raminga, il cui primo ricordo rimanda direttamente alla Rivoluzione d’ottobre, quando era solo una bambina: si tratta di un ricordo violento che ha per protagonista un bolscevico inseguito e ucciso davanti ai suoi occhi. Mosca è orfana sin dalla più tenera età e quando è ormai una donna adulta, un sogno terribile la riporta agli anni della sua infanzia: “correva per una strada dove abitavano animali ed esseri umani – gli animali le strappavano brandelli dal corpo e li mangiavano, le persone la agguantavano cercando di trattenerla”, e alla fine di lei rimane solo lo scheletro, quando “dei bambini che passavano cominciavano a rompere anche qualche ossa, (…) sentendosi magra e sempre più rimpicciolita Mosca continuava pazientemente a fuggire, pur di non tornare mai nei terribili luoghi che aveva abbandonata nella fuga, pur di restare viva”.

Immagine da Wikimedia.

 


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