A cura di @werner58
Da qualche tempo, la disclosure delle vulnerabilità informatiche ha assunto un’estetica molto più professionale che in passato; chi scopre un bug devastante non lo comunica più al mondo con un file di testo in qualche ezine carbonara, ma sempre più spesso apre un sito dedicato e si procura un logo accattivante.
È quello che hanno fatto i ricercatori dietro a Light Commands, esperti di sicurezza dell’università del Michigan e della UEC-Tokyo, dopo aver scoperto che i microfoni integrati in dispositivi come gli Alexa speaker sono sensibili alla luce, oltre che ai suoni. E questa caratteristica indesiderata permette di comandarli da molti metri di distanza e attraverso una finestra, a patto di disporre di un laser abbastanza potente e qualche altro arnese da spy story.
— Immagine da Wikimedia Commons
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