Un nuovo studio rinforza l’ipotesi secondo cui tra orche, beluga e narvali le nonne contribuiscano a favorire la sopravvivenza della specie
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Fonte: il Post
Su segnalazione di @MadameMoitessier x VerzOOra
Carl Zimmer sul New York Times riferisce di un nuovo studio che esamina la biologia di cinque specie di balene nel quale i ricercatori sostengono che la menopausa ha dato agli animali un vantaggio evolutivo.
L’abstract dello studio recita:
Understanding how and why menopause has evolved is a long-standing challenge across disciplines. Females can typically maximize their reproductive success by reproducing for the whole of their adult life. In humans, however, women cease reproduction several decades before the end of their natural lifespan. Although progress has been made in understanding the adaptive value of menopause in humans, the generality of these findings remains unclear. Toothed whales are the only mammal taxon in which menopause has evolved several times, providing a unique opportunity to test the theories of how and why menopause evolves in a comparative context. Here, we assemble and analyse a comparative database to test competing evolutionary hypotheses.
Per verificare questa teoria i ricercatori hanno quindi cercato di estrarre informazioni dai dati che i biologi marini avevano già raccolto.
In the vast majority of species, females keep producing eggs throughout their lives. That pattern makes sense in terms of natural selection. The more offspring that a female can successfully raise throughout her life, the more copies of her genes get passed down to future generations. Even long-lived females typically fit this pattern: Female elephants, for example, stay fertile into their 60s. Five whale species — killer whales, false killer whales, beluga whales, short-finned pilot whales and narwhals — don’t fit that pattern. Female killer whales, for example, generally breed only until about age 40, but can survive into their 90s.
La menopausa avrebbe potuto impedire alle femmine più anziane di rimanere incinte contemporaneamente alle loro figlie, evitando dannosi conflitti per le risorse. Invece di entrare in conflitto con la loro prole, le balene femmine più anziane avrebbero fornito loro aiuto. Il dottor Samuel Ellis, un biologo dell’Università di Exeter che ha guidato questo studio, ipotizza che le balene avrebbero potuto aver evoluto la menopausa per le stesse ragioni degli esseri umani. Samuel Ellis immagina anche che una specie abbia bisogno di una particolare vita sociale, in cui le femmine rimangono in un gruppo per lungo tempo e sono strettamente imparentate con i membri più giovani del gruppo, per trarre vantaggi dalla menopausa.
Anche Helen Briggs e Victoria Gill, corrispondenti per BBC News, parlano di questa ricerca pubblicata su Nature.
In termini evolutivi, fermare la riproduzione a metà della vita è un rompicapo biologico. La maggior parte delle specie si riproduce fino alla morte, massimizzando apparentemente le possibilità di trasmettere i propri geni alla generazione successiva. Il dottor Sam Ellis, dell’Università di Exeter, che ha guidato la ricerca, ha detto che in alcune specie di balene l’evoluzione ha selezionato una vita femminile più lunga in modo che le madri e le nonne potessero continuare a sostenere la loro famiglia molto tempo dopo la fine della loro vita riproduttiva. “Vediamo gli stessi modelli nelle società umane, dove le donne hanno un periodo riproduttivo simile a quello dei nostri parenti primati più stretti, ma hanno una durata totale della vita molto più lunga”, ha detto lo scienziato.
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