A cura di @Pamar.
Un breve ma denso post di Gwern Branwen discute la definizione di un linguaggio artificiale che rimuova tutte le imperfezioni e le ambiguità dei linguaggi naturali. Perchè non siamo mai riusciti a creare una lingua che ci permetta di liberarci dalle ambiguità, limiti e lacune delle lingue sviluppate naturalmente? Il sogno di una lingua “logica” che ci permetta di trattare (e risolvere) i problemi della politica, della filosofia e financo della religione si ripresenta a intervalli regolari nella storia del pensiero umano – che si tratti del Latino, dell’Esperanto o del Lojban, tutti i tentativi di approdare ad un linguaggio che ci permetta di trattare qualsiasi argomento col rigore (e l’efficacia) della matematica sono sempre falliti. Secondo l’autore, questo è destinato a rimanere appunto un sogno, perchè tale efficacia è una conseguenza diretta della specializzazione e di conseguenza non potrà mai avere valore universale.
Immagine da Wikimedia.
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