Un articolo, uscito lo scorso anno sul magazine online Today, racconta chi è Pietro Ciucci, amministratore delegato della Stretto di Messina S.p.A., società incaricata dallo Stato per la costruzione del famoso (o famigerato?) “Ponte sullo Stretto”
Pietro Ciucci è tornato al centro del dibattito pubblico con la ripresa del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, promosso dal ministro Matteo Salvini. Già nei primi anni 2000, Ciucci aveva ricoperto il ruolo di amministratore delegato della Stretto di Messina S.p.A., la società pubblica incaricata di realizzare il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria. Dopo anni di stop e ripensamenti, il progetto è stato riattivato e Ciucci è stato nuovamente scelto per guidare la società.
La sua carriera è lunga e articolata: ha lavorato per decenni in ambienti strategici dell’economia pubblica italiana, tra cui l’Iri (Istituto per la Ricostruzione Industriale), dove ha gestito delicate fasi di liquidazione. È stato anche presidente dell’Anas, l’ente che gestisce la rete stradale italiana, e ha avuto un ruolo nella gestione di grandi opere infrastrutturali.
Dopo aver accompagnato la quotazione in borsa di Autostrade sotto il governo Craxi, nel 1987 Ciucci diventa direttore finanziario dell’Istituto per la ricostruzione industriale (Iri), l’ente pubblico che nel secondo dopoguerra ha assicurato la presenza dello Stato nel tessuto economico e finanziario italiano.
Tuttavia, il suo nome è legato anche a episodi controversi: durante la sua gestione si sono verificati crolli di viadotti e sono stati versati risarcimenti milionari.
Tra il 2014 e il 2015 una serie di crolli sulle autostrade ha messo sotto pressione Anas. I più eclatanti in Sicilia e Calabria: a dicembre 2014 un pilone ha ceduto rendendo inutilizzabile il viadotto “Scorciavacche” sulla statale Palermo-Agrigento. Il ponte era stato inaugurato appena una settimana prima. A marzo un altro crollo, sulla Salerno-Reggio Calabria, in cui un operaio perse la vita. Poi, ad aprile, il crollo del viadotto “Himera”, sulla Palermo-Catania.
Inoltre, le sue uscite di scena da incarichi pubblici sono state spesso accompagnate da indennità elevate, suscitando critiche.
Ora, a 74 anni, Pietro Ciucci può chiudere in bellezza la sua carriera tra le opere pubbliche italiane con la prima pietra dell’incompiuta più grande: il ponte sullo Stretto di Messina.


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