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I pregiudizi sul ruolo del leader

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Su suggerimento di @uqbal.

Il discorso sul leaderismo di Matteo Renzi è molto presente nel dibattito pubblico. Sergio Fabbrini riporta esempi di quelle che ritiene reazioni impensabili nelle democrazie europee mature (dall’articolo di Gustavo Zagrebelsky su La Repubblica del 25 febbraio agli interventi di vari esponenti politici che denunciano l’affermazione del principio dell'”uomo solo al comando”) e afferma che i leader sono contrastati dalle oligarchie e “producono beni collettivi”, e che l’Italicum aumenterà la capacità di controllo dell’opposizione.

Immagine da Wikipedia.


Dai commenti
@Andreas isola una parte dell’articolo di Fabbrini per domandarsi quali siano le differenze tra Prima e Seconda Repubblica nella composizione delle maggioranze.
@Legio-X-Gemina contesta l’opinione di Fabbrini sul rapporto tra leader e oligarchie.
@Lowresolution invece parla ancora di maggioranza e del potere dell’opposizione di influenzare il governo: “un leader e un governo debole non sono stati fonte di trasparenza e democrazia, al contrario sono diventati un bagno di sangue fatto di continui compromessi, pastoni e opachi consociativismi che hanno portato il paese al disastro e all’immobilismo”.

 


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