Enrico Girardi sul Corriere scrive tutto quel che c’è da sapere sull’opera di Modest Musorgskij che aprirà questa sera la stagione della Scala.
Opera epica, ispirata al dramma omonimo di Puškin e alla ‘Storia dello Stato russo’ di Karamzin, ‘Boris Godunov’ è il primo dei due capolavori teatrali (l’altro è ‘Chovanščina’) di Modest Musorgskij (1839-81), noto al pubblico anche per i ‘Quadri di una esposizione’ per pianoforte solo e per il poema sinfonico ‘Una notte sul Monte Calvo’. Un linguaggio originalissimo (ma “dilettantesco e maleducato” per i conservatori dell’epoca), innervato dall’intonazione del parlato russo e dai profili armonici e ritmici del folclore nazionale, dà vita a un dramma cupo, notturno e allucinato, di cui sono protagonisti non solo Boris Godunov al tempo del suo regno (1598-1605) ma anche il popolo, che in un primo momento accoglie il suo nuovo zar come un Messia per poi combatterlo strenuamente.
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