A cura di @MBfacundo.
In questo ampio reportage uscito su New Republic si racconta di come la città di Rockford, una cittadina del midwest con grossi problemi di povertà, tossicodipendenza e crimini violenti, abbia lanciato un esperimento di “Community Police”, ovvero assegnare ad alcuni agenti che vivono in quartieri più esposti a queste problematiche il compito di conoscere i propri vicini, offrire aiuto se serve e “integrarsi” con la vita del quartiere.
Un’idea che ha già avuto successo in altri casi: questo “ripensamento” dell’attività di polizia secondo alcuni studi potrebbe portare sia a una diminuzione del crimine, che a un miglioramento delle condizioni di vita della popolazione americana, in particolare i soggetti più esposti a condizioni di povertà e violenza
Nationally, only an estimated 25 percent of 911 calls have anything to do with crime, and just 5 percent of arrests are for violent offenses.
In Rockford, a third of the calls were the result of a domestic dispute, and engaging people properly could be the difference in whether a situation ended violently. The police are the boots-on-the-ground government workers who first encounter the mentally ill, the drug-addicted, the homeless, and the unemployed.
As cities try to reduce the steep social and economic costs of mass incarceration, police departments are increasingly prioritizing communication skills, patience, and a better understanding of the support services that offer an alternative to lockup.
Immagine da Wikimedia.
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