Un articolo pubblicato su Il Tascabile ripercorre la storia di una curiosa collaborazione: quella tra discipline psicologiche e capitalismo.
Esiste una correlazione tra la salute mentale e la classe sociale: le condizioni di povertà e precarietà generano maggiori fattori di stress che a loro volta possono portarci a sviluppare disturbi specifici. Ma secondo uno studio della Columbia University, pubblicato sulla rivista Epidemiology, per capire le cause del disagio mentale non basta guardare il reddito di una persona, il suo livello di istruzione o il prestigio della sua professione: l’insorgere delle malattie mentali dipende in questo caso dal livello di sfruttamento. Gli esempi più chiari sono gli straordinari non retribuiti, l’aumento dei ritmi di produzione, il taglio dei salari o la precarizzazione dei contratti. La salute o il disagio mentale sarebbero quindi, tra le altre cose, anche un prodotto del conflitto di classe: da un lato le esigenze imprenditoriali dell’aumento della produttività, dall’altro la salute dei lavoratori e delle lavoratrici.
Immagine da Wikimedia.
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