Su suggerimento de @I fratelli Marx Lenders.
Claudia Durastanti scrive per PrismoMag una vera e propria stroncatura di Purity, il romanzo di Jonathan Franzen uscito pochi giorni fa:
C’è uno spettro che si aggira per la letteratura americana e non è quello del grande romanzo, ma quello di Julian Assange. Dopo il deludente The Circle di Dave Eggers, anche Jonathan Franzen cade nella trappola della rappresentazione moralista – e dunque immorale, almeno ai fini della letteratura – del totalitarismo della rete.
Nel suo ultimo romanzo Purity, Franzen fatica a prendere le misure e come Eggers riesce nella straordinaria impresa di rendere una figura come Assange, assurto a paradigma del conflitto tra trasparenza dell’informazione e il diritto inalienabile dell’uomo all’essere spregevole, ancora più grottesca di quanto sia in realtà.
Immagine da Wikimedia Commons.
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