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Qual è il mix elettrico più economico per un’Italia CO2-free?

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Su Rivista Energia è stata pubblicata la sintesi di simulazione (con analisi oraria) degli scenari elettrici italiani di lungo termine, senza emissioni di CO2.

Gli scenari sono strumenti essenziali per individuare il percorso più «idoneo» per ogni Paese, cioè quello meno costoso e meno impattante sul territorio, tenendo conto dei prevedibili sviluppi di nuove tecnologie, valutando l’effetto di un maggiore impiego di alcune o della rinuncia ad altre, etc…

In particolare vengono proposti i risultati di sei scenari, indicando per ciascuno il relativo Levelized Cost of Timely Electricity (LCOTE): parametro che va oltre il classico LCOE e valuta il costo “di sistema” di un mix di tecnologie elettriche.

I risultati mostrano che la presenza di una quota di generazione baseload da nucleare a fissione o fusione ridurrebbe dal 20 al 30% il valore del LCOTE.

In tutti gli scenari è richiesta l’istallazione di notevole capacità da fonte rinnovabile aggiuntiva rispetto all’attuale, che varia tuttavia da un minimo di 114 GW (di cui 24 GW eolici e 64 GW fotovoltaici) dello scenario R&N60-H a un massimo di 695 GW (di cui 39 GW eolici e 609 fotovoltaici) dello scenario RES. Con conseguente grande differenza di impatto sul territorio che va certamente considerata come un elemento di valutazione aggiuntivo al costo.


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