Con l’intensificarsi della pandemia, le famiglie Navajo e Hopi sono costrette ad organizzare una campagna GoFundMe per raccogliere denaro per pagare l’acqua in bottiglia. Sono già stati raccolti oltre $ 1,3 milioni (€ 1,2 milioni), con un fiume di donazioni provenienti dall’Irlanda. Ma perché proprio l’Irlanda?
Nel 1847, l’Irlanda venne colpita dalla Grande Carestia. I raccolti di patate fallirono per diversi anni consecutivi, togliendo ai poveri uno dei loro alimenti base. Secondo alcune stime, un milione di persone trovò la morte e altri due milioni furono costretti a lasciare il paese.
Il governo britannico, che governava l’intera isola, non offrì nessun tipo di aiuto agli irlandesi (si narra che quando il sultano turco cercò di fare una donazione sostanziosa, esso venne scoraggiato dalla diplomazia britannica per non “offendere” col suo gesto la regnante Regina Vittoria, che di suo aveva donato solo 2.000 sterline e che per esso venne criticata in quanto “dare soldi all’Irlanda avrebbe lo stesso effetto di buttare soldi in una palude irlandese”).
I membri della tribù americana di Choctaw furono decisamente più empatici nei confronti degli irlandesi. Soltanto 16 anni prima, avevano dovuto percorrere il Sentiero delle Lacrime: il governo americano li aveva rimossi dalle loro terre con la forza, deportandoli in altre zone del paese dopo una decisione del tutto unilaterale.
Quando seppero che gli irlandesi avevano bisogno di aiuto, i Choctaw mandarono 170$ per dare una mano, unendosi allo sforzi di moltissimi altri negli USA.
L’episodio è ricordato da un monumento a Cork.
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