Su Il Tascabile, la recensione di Agnese Codignola di L’albero intricato, l’ultimo saggio del divulgatore scientifico statunitense David Quammen.
Il nome di David Quammen è legato al successo di Spillover (Adelphi, traduzione di Luigi Civalleri), che nel 2012 raccontava la nascita delle zoonosi e la storia scientifica dei virus. In moltissimi, in questi mesi di pandemia, hanno riscoperto il libro e apprezzato le doti di divulgatore di Quammen, ammirando la sua capacità di capire, prima di tanti altri, che cosa la ricerca fondamentale stava suggerendo a proposito dei rischi legati ai virus emergenti, e quali sarebbero potute essere, e sono state, le conseguenze per tutta l’umanità.
Nel frattempo, è uscito in Italia anche il suo libro successivo, L’albero intricato (sempre Adelphi, traduzione di Milena Zemira Ciccimarra), che da noi non ha ricevuto la stessa attenzione, forse proprio a causa della polarizzazione sui temi legati alla pandemia che sta colpendo da mesi molta saggistica “COVID-free”. Ed è un peccato, perché anche in questo caso Quammen è riuscito, come pochi altri, a rendere comprensibile una materia complessa, prendendola dal verso delle storie degli uomini e delle donne che l’hanno plasmata e la stanno plasmando tuttora.
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