Su suggerimento di @no_te_salves
Nei giorni scorsi Massimo Gramellini ha dedicato la sua rubrica quotidiana ai fatti di Nizza scrivendo una sorta di appello a un ipotetico (o forse no) amico musulmano.
La giornalista Sabika Shah Povia gli risponde in questa lettera pubblicata su The Post Internazionale.
Da un lato mi dici che questi farabutti sono nati e cresciuti qui, insieme a me e te, dall’altro dici che parlano la “mia” lingua, frequentano i “miei” negozi, che i loro figli vanno a scuola con i “miei”. E i tuoi, caro Gramellini? Dove vanno a scuola i tuoi figli? Che negozi frequenti tu? Che lingua parli? Dici che sono “una di voi”, ma continui a parlare di “nostri” e “vostri”.
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@Brisso segnala anche la risposta di Leonardo Tondelli.
Immagine da flickr.
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