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Torazine: capsule policrome di controcultura pop

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Su segnalazione di @alessandromeis.

Valerio Mattioli intervista uno dei fondatori e animatori di Torazine, ripercorrendone la malandata, alterata brillante storia.

“Torazine è stata la più radicale esperienza dellʼeditoria underground italiana. Era una rivista “tossica” come tossici erano i suoi autori, anche nel senso letterale del termine. Per qualche tempo fu uno dei marchi più chiacchierati, controversi e discussi di quel sottomondo a cavallo tra rave illegali e centri sociali occupati che negli anni Novanta alterò in maniera spiazzante le geografie della cultura alternativa italiana: con le sue copertine in cui il volto di Charles Manson si sovrapponeva a quello di Che Guevara, lʼestetica ributtante che faceva pensare a un misto di satanismo acido e depravazione gratuita, e i “grandi reportage” su droghe, integralisti islamici e sesso quasi sempre estremo, Torazine di quel mondo fu una specie di negativo pestilenziale”

Immagine da Wikipedia.

 


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