La Fondazione Agnelli ha appena pubblicato il Rapporto Scuola Media 2021, i cui risultati principali vengono presentati in una breve infografica.
Il rapporto si concentra, in particolare, sulle criticità della scuola media in termini di preparazione degli alunni e di accentuazione delle diseguaglianze sociali ed economiche. Queste criticità erano già emerse nel Rapporto 2011 e non si evidenziano significative inversioni di tendenza.
L’Italia è uno dei paesi dove gli apprendimenti peggiorano di più rispetto a quanto ci si aspetterebbe dai risultati della primaria, scendendo sotto la media OCSE.
Oltre a studiare male, gli studenti vivono male la scuola, con bassi tassi di gradimento e un alto livello di stress.
D’altro canto, anche i docenti presentano molti profili di criticità specifici per la scuola media. La mobilità coinvolge 1 insegnante su 3 ogni anno, con impatti importanti sulla continuità didattica. I docenti restano anziani, nonostante le assunzioni, con un’età media che tocca i 52 anni e una complessiva bassa efficacia nell’utilizzo delle metodologie didattiche.
La ricerca propone anche delle strategie per migliorare gli apprendimenti, ridurre le disuguaglianze e orientare a scelte più consapevoli, proponendo confronti con i sistemi d’istruzione che in questi anni sono più riusciti a migliorare i propri risultati (fra questi, Finlandia, Germania, Polonia, Canada, Giappone). Si propone anzitutto di puntare sulla valorizzazione dei docenti tramite una formazione specializzata e maggiori prospettive di carriera, e su un’evoluzione nelle metodologie didattiche che le renda più coerenti all’evoluzione cognitiva e neurologica degli adolescenti. Infine, il rapporto auspica una riorganizzazione radicale del tempo scuola, con estensione pomeridiana come scelta ordinamentale, intervallando le ore di discipline curricolari con attività di studio e attività collaborative.
Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.