The Met presenta la mostra Sleeping Beauties: Reawakening Fashion, aperta fino al 2 settembre 2024,
Quando un capo di abbigliamento entra a far parte della collezione del Costume Institute, il suo status cambia per sempre. Quella che una volta era una parte vitale della vita di una persona è ora un'”opera d’arte” immobile che non può più essere indossata o sentita, toccata o annusata. Questa mostra rianima questi oggetti, aiutandoci a viverli così come sono stati originariamente concepiti: con vivacità, dinamismo e vita.
La mostra presenta circa 220 capi e accessori che coprono un arco di quattro secoli, tutti visivamente collegati attraverso i temi della natura, che funge anche da metafora della caducità della moda. I visitatori saranno invitati ad annusare le storie aromatiche dei cappelli con motivi floreali; toccare le pareti delle gallerie che verranno sbalzate con i ricami di capi selezionati; e di sperimentare, attraverso la tecnica dell’illusione nota come fantasma di Pepper, come la “gonna zoppicante” limitasse il passo delle donne all’inizio del XX secolo. A punteggiare le gallerie ci sarà una serie di “bellezze addormentate”, capi che non possono più essere indossati su manichini a causa della loro estrema fragilità.
Ne parla anche Vogue:
Da un corpetto inglese di epoca elisabettiana risalente al XVII secolo alle creazioni di stilisti del terzo millennio come Phillip Lim, Stella McCartney e Connor Ives, la mostra principale abbraccerà 400 anni di storia. Tra i tanti pezzi esposti, modelli di Elsa Schiaparelli, Yves Saint Laurent, Christian Dior, Hubert de Givenchy e di molti altri iconici creatori di moda. Questi esemplari unici saranno al centro di una curatela che mira a cambiare la nostra percezione del mondo naturale attraverso i processi di realizzazione di abiti e tessuti.
Andrew Bolt, curatore responsabile del Costume Institute, racconta che:
Molti di questi capolavori del passato saranno esposti in coppia con creazioni di moda contemporanee che, inconsapevolmente, richiamano i loro predecessori. La tecnica illusoria nota come “Pepper’s Ghost” sarà utilizzata per ridare vita ad alcuni pezzi, mentre l’animazione video, la proiezione di luci, il soundscaping, l’Intelligenza Artificiale, la computer-generated imagery e altre forme di stimolazione sensoriale saranno variamente impiegate per tessere intorno a ciascuna opera una trama contestuale che ne agevoli la comprensione. Bolton ha spiegato che la mostra si articolerà intorno a tre “zone” principali, Terra, Mare e Cielo, e ripercorrerà l’evoluzione dell’atteggiamento nei confronti del mondo naturale attraverso l’artigianato e la manipolazione di materiali naturali finalizzata alla creazione di abiti. L’enfasi contemporanea sulla sostenibilità e sulle forme di produzione rigenerative sarà rappresentata da pezzi recentemente acquisiti da alcuni dei creatori più innovativi della moda di oggi.
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