Il New York Times intervista Robert Putnam, studioso statunitense noto per i suoi studi sul capitale sociale. Putnam sostiene da anni che gli Statunitensi stiano diventando sempre più soli, che tendano a partecipare sempre meno ad associazioni e club e che per questo stiano diventando più diffidenti gli uni degli altri. Putnam distingue fra due tipi di capitale sociale, quello “bonding”, che ci connette con persone simili a noi, e quello “bridging”, che ci lega con persone con altri background: è quest’ultimo che sta calando, in un modo che favorisce la polarizzazione politica e la radicalizzazione.

Putnam ritiene che questo processo sia il risultato di un lungo processo storico e che si sia accompagnato ad altri trend. Agli inizi del Novecento gli Stati Uniti erano una società molto diffidente, politicamente polarizzata ed economicamente molto disuguale: tutti questi indicatori sono andati calando nel tempo, fino a raggiungere un nadir intorno agli anni ’60 e poi sono tornati indietro. Anche altre società occidentali, peraltro, hanno avuto percorsi simili. Per Putnam la soluzione è aumentare le occasioni di socializzazione, soprattutto per i maschi giovani e cercare di recuperare un senso di interconnessione che ci faccia sentire responsabili gli uni degli altri. Nel frattempo, anche unirsi a un club può migliorare un po’ la società.

I am famous as the advocate of bowling clubs, but you don’t bowl so you can build a better community, you bowl because it’s fun. And in the doing of the bowling, in a team, you’re hanging out with folks and sometimes you’re talking about the latest TV show, or occasionally you might talk about the garbage pickup in town. And that’s democracy. Doing democracy doesn’t just mean — of course it means voting or it means organizing. I’m a political scientist, so I’m not opposed to that. I’m just saying, Don’t think the way to save democracy is just to set out to save democracy.