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Il cappotto verde per eccellenza: il Loden

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Vogue Italia ci parla del Loden, il cappotto che pare stia tornando di moda.

L’articolo di Giorgia Feroldi descrive il cappotto impermeabile in lana infeltrita, tipico del Tirolo medievale. Questo capo è riconosciuto per la sua versatilità unisex, adattabilità a diversi stili e persistente popolarità.

Inizialmente non tinto, il Loden ha assunto il suo famoso verde solo nel XIX secolo, diventando popolare tra la nobiltà austro-ungarica. Indossato da figure come Lady Diana e Brigitte Bardot, il Loden ha una lunga storia di apprezzamento tra celebrità e intellettuali.

«Un verde scuro e molto perbenino» veniva definito sul numero di ottobre 1975 di Vogue Italia, a pagina 288, il colore del Loden nelle sue forme più famose. Oggi sotto la voce 18-0422 TCX si nasconde il Loden Green sul sito di Pantone, nel linguaggio cromatico universale che consacra il capo nella storia della moda. E, ancora, se ieri faceva parte molto strettamente dello “stile caccia”, oggi il cappotto in lana infeltrita si trova negli armadi di ogni appassionata che si rispetti, considerato un pilastro del vestire intelligente. Un perfetto capo “jolly” che permette di esser declinato in più stili, adattandosi ai diversi look e restando sempre caldo, morbido e praticamente impermeabile. Se la moda torna sempre, il Loden ha conquistato un posto fisso che lo cristallizza al centro del cerchio.

Anche Harpres Bazaar ne tesse le lodi:

Quanti altri cappotti possono vantare di avere un loro colore Pantone dedicato? Forse la risposta è nessuno, oltre allo storico cappotto senza tempo. Le sue radici sono nel Tirolo e nelle Dolomiti, dove i pastori tessevano questo materiale usando la lana delle pecore tirolesi. Il nome Loden indica in realtà il particolare materiale con cui è fatto il cappotto e non tanto il modello, che nel tempo ha rivissuto in moltissime varianti.

L’articolo ci spiega da dove deriva il suo nome:

Il Loden, infatti, ruba il suo nome dalla parola lodo che significa “balla di lana” o “tessuto grezzo” e che fa diretto riferimento all’origine del materiale. Per quanto le sue versioni moderne comprendano anche l’uso di lana merino e cashmere — particolarmente apprezzate per calore e morbidezza — la versione originale era creata a partire da sola lana grezza di pecora, trattata con una lunghissima lavorazione che permetteva di rendere quest’ultima particolarmente resistente ma soprattutto impermeabile. Le prime testimonianze del suo utilizzo risalgono all’XI secolo, ma sarà solo nel XIX secolo che il Loden diventerà un capo alla moda grazie ad una versione bianca realizzata dalla fabbrica Moessmer per l’imperatore Francesco Giuseppe I d’Austria. Il Loden, infatti, non nasce verde come potremmo pensare, ma grigio. Venendo direttamente dalla lana di pecora, le sue nuance originali erano quelli della scala di grigi, crema e beige tipici del colore del manto dell’animale al suo stato naturale.

Nel tempo, il Loden ha subito varie modifiche, mantenendo però elementi distintivi come le tasche oblique e i cinturini sulle maniche.

Jackstil descrive invece il tessuto usato per questo cappotto: il loden è un tessuto di lana originario delle Alpi tirolesi, utilizzato inizialmente dai contadini per proteggersi dal freddo. La lana di loden viene trattata con un processo particolare che la rende più densa e isolante, ideale per climi freddi e umidi. Il loden  quindi è più isolante e resistente all’umidità rispetto al tweed, che ha un uso più versatile e un aspetto rustico.

Wikipedia spiega il processo di produzione di questo tessuto:

Dalla tosatura di pecore selezionate viene utilizzata solamente la lana più delicata. Dopo la cardatura e la filatura la lana viene tessuta. Si ottiene così una stoffa grezza che viene follata (compressa e battuta) da macchinari (gualchiera) fino all’infeltrimento. In questo modo si ha un panno resistente. Le successive fasi di finissaggio sono: tinturagarzaturarasatura e pettinatura.

Questi trattamenti indirizzano e appiattiscono le fibre del pelo in un’unica direzione, il che convoglia e fa scivolare le gocce d’acqua che possono cadere sul panno, aumentando l’impermeabilità di quest’ultimo. Per conferire al tessuto la sua particolare lucentezza, il Loden viene lavorato in speciali essiccatoi. Durante il taglio della pezza, nelle confezioni di sartoria, bisogna tenere conto dell’orientamento del pelo, che deve andare verso il basso.

 


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