AP per The Guardian illustra la decisione del governo svedese di abbandonare il progetto di «scuola digitale» (progetto che aveva previsto l’introduzione di tablet fin dalla scuola materna) per tornare ad un insegnamento basato su libri cartacei, matite e penne.
Il ritorno a modalità di apprendimento più tradizionali è una risposta ai dubbi di politici ed esperti sul fatto che l’approccio iper-digitalizzato della Svezia all’istruzione, compresa l’introduzione dei tablet nelle scuole materne, abbia portato a un declino delle competenze di base.
«Gli studenti svedesi hanno bisogno di più libri di testo», ha dichiarato Edholm a marzo. «I libri fisici sono importanti per l’apprendimento degli studenti».
Alcune recenti ricerche sembrano appoggiare questa scelta:
«Ci sono chiare evidenze scientifiche che gli strumenti digitali compromettono piuttosto che migliorare l’apprendimento degli studenti», ha dichiarato in agosto il Karolinska Institute, un’autorevole scuola di medicina focalizzata sulla ricerca, in una dichiarazione sulla strategia nazionale di digitalizzazione dell’istruzione del Paese.
I più critici sottolineano altre possibili motivazioni del governo, legate non al consenso scientifico ma ad una visione nostalgica del passato:
Criticare gli effetti della tecnologia è «una mossa popolare tra i politici conservatori», ha dichiarato Neil Selwyn, professore di educazione alla Monash University di Melbourne, in Australia. «È un modo elegante per dire o mandare un segnale di impegno nei confronti dei valori tradizionali».
Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.