A cura di @Anonimo.
Vittorio Malagutti su l’Espresso fa una panoramica sulla stagione dei bailout del 2007 del governo tedesco a favore dei gruppi bancari e industriali del paese, rimasti coinvolti in investimenti sbagliati e indeboliti da apparati clientelari.
Le cronache raccontano che nell’estate del 2007, all’alba della crisi finanziaria destinata a frantumare certezze e bilanci dell’Occidente, la prima banca che implorò l’intervento pubblico per evitare il crack fu la tedesca Ikb, seguita di lì a poco dalla connazionale Sachsen LB. Da allora, secondo i calcoli più recenti, il governo di Berlino ha mobilitato quasi 200 miliardi di fondi statali per salvare il sistema creditizio del Paese: da colossi come Commerzbank fino alle Sparkasse locali, travolte da un decennio e più di cattiva gestione, tra speculazioni azzardate e prestiti a rischio.
Immagine da Wikimedia.
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