A cura di @namelotron.
Un reportage della Reuters presenta il mercato scarsamente regolato dei corpi “donati alla scienza”.
L’indagine, condotta su una azienda che si occupa di ottenere le “donazioni” fare da broker verso istituzioni di ricerca, mostra come spesso i desideri dei parenti siano ignorati e i corpi usati per scopi diversi da quelli dichiarati tra cui esperimenti militari.
In 2013, when she [the mother] passed away at age 74, he decided to donate her brain to science. He hoped the gift might aid the search for a cure to Alzheimer’s disease. [..] Jim Stauffer signed a form authorizing medical research on his mother’s body. He also checked a box prohibiting military, traffic-safety and other non-medical experiments.
Ten days later, Jim received his mother’s cremated remains. He wasn’t told how her body had been used.
Records reviewed by Reuters show that BRC workers detached one of Doris Stauffer’s hands for cremation. After sending those ashes back to her son, the company sold and shipped the rest of Stauffer’s body to a taxpayer-funded research project for the U.S. Army.
Il reportage mostra la zona grigia tra i familiari dei defunti e le istituzioni che hanno bisogno di quei corpi scopi educativi e di ricerca portando alla luce il modo in cui lavorano i broker, spesso ai margini della legalità quando non apertamente violando delle volontà dei familiari.
Immagine di Visceral Insoluble via Flickr, CC BY 2.0
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