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The code was never the important part

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Tom Scott ripercorre in un suo video l’evoluzione delle web API, di come siano comparse su internet e di come stiano adesso scomparendo del tutto o dietro sottoscrizioni a pagamento.

In principio, internet era basata sullo scambio di documenti tra i detentori dei vari servizi e gli utenti, che li leggevano ed eventualmente facevano altre richieste e così via. Poi, però, dice Scott, si è cominciato a costruire siti e servizi che dipendevano dai dati di altri servizi.

Un modo per realizzare queste applicazioni è quello di simulare un utente che naviga sul sito dal quale vengono prese le informazioni e poi inserirle nelle strutture dati utilizzate dalla propria applicazione. Ma non sarebbe più comodo, riflette Scott, se con una sola richiesta si potessero ottenere i dati in una forma già facilmente digeribile da un programma?

Così, sostiene, nacque il concetto di Web 2.0 e cominciarono a fiorire le API web. API sta per application programming interface e, semplificando, è l’insieme di funzioni che un’applicazione, una libreria o un servizio espongono al programmatore, che può chiamarle per ottenere dati.

Scott, che è un hacker e programma applicazioni web dalla notte dei tempi, ha creato alcuni piccoli siti basati sulle API pubblicate da Google Maps, per esempio, o altri grandi portali. Questi siti, dice, non erano importanti di per sé e non erano certo una fonte di reddito: erano semplicemente una cosa che si poteva costruire e che non aveva altro interesse ad esistere se non quello di migliorare, o almeno rendere un poco più interessante, internet.

Tom Scott conclude il suo video parlando, con un velo di tristezza, di come queste API siano diventate un grande costo per i servizi che le mettevano a disposizione, dapprima quasi sempre in modo gratuito e di come in breve tempo siano state semplificate fino all’osso, rese a pagamento oppure eliminate del tutto.

Conclude dicendo che il codice non è mai stata la parte importante: quella era creare qualcosa di buono o almeno simpatico e di come, adesso, le possibilità di farlo si siano ridimensionate.


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