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La storia della street art

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Il blog di viaggi Let’s roam racconta brevemente la storia della street art, che è a tutti gli effetti una sorta di altalena tra momenti storici durante i quali è stata considerata illegale e quindi duramente osteggiata e fasi nelle quali le città hanno pagato somme anche ingenti perchè gli artisti aggiungessero le loro opere ai muri cittadini.

In parole povere, la street art è una forma di opera d’arte che si trova in spazi pubblici. Il luogo più comune in cui si trova la street art è sui muri, come i lati degli edifici, i cartelloni pubblicitari e altre superfici piane facilmente visibili. Oltre ai muri, gli artisti utilizzano marciapiedi, finestre e persino i vagoni della metropolitana. La street art è nota anche come guerrilla art, graffiti, arte urbana e arte indipendente. Può essere utilizzata per pubblicizzare attività commerciali, diffondere messaggi socio-politici o semplicemente portare gioia e colore in diversi spazi. Oggi si è estesa oltre i luoghi pubblici. Artisti di strada famosi come Keith Haring, Shepard Fairey e Banksy sono nomi estremamente mainstream e familiari, e le loro opere si vedono su magliette e persino su manifesti di campagne presidenziali.

L’arte di strada non è un’invenzione del 20º secolo, ma uno dei più antichi esempi di arte murale risale al 7000 a.C. circa e si trova all’interno di una grotta a Santa Cruz, in Argentina. La caverna è chiamata Cueva de los manos e si trova nella valle del fiume Pinturas, in un luogo isolato della Patagonia. La Cueva de los manos dall’agoosto 2022 è purtroppo chiusa a causa della caduta di massi dalla scogliera che ha reso il sito impraticabile, come riporta il sito di viaggi Patagonia Andina che pubblica anche una scheda sulla caverna. Invece qui la vediamo inserita in un elenco redatto da VeniVidiVici insieme ad alcune belle foto delle più antiche e affascinanti pitture rupestri del mondo.

Dalle opere d’arte sui lati delle grotte alla polizia di New York che dà la caccia ai tagger nella metropolitana, fino ai fondi per l’arte pubblica sponsorizzati dalle città per pagare i nuovi murales, c’è molto da raccontare. Qui ripercorriamo brevemente alcuni dei momenti più importanti della storia della street art per farvi capire meglio come si è evoluta.

Let’s roam ci parla dei tempi dei greci e dei romani, dell’invenzione dell’aerosol, dei graffiti di Filadelfia nel 1960, dei murales Chicano, del vandalismo e della teoria della finestre rotte che pensava di ridurre il crimine partendo dalla lotta agli atti vandalici.

La «teoria delle finestre rotte», introdotta per la prima volta nel 1982, è diventata un punto di riferimento popolare tra i sindaci e i capi della polizia in luoghi come New York. La teoria afferma che tutte le aree che presentano segni di criminalità e disordine, come il vandalismo (come una finestra rotta), incoraggiano ulteriori e più gravi crimini.

Gli anni 2000 hanno visto un grande cambiamento nel rapporto tra il pubblico e la street art, non più vista come un danno alla proprietà, ma come vera espressione artistica. Nell’indagare come sarà il futuro della street art, Let’s Roam ci lascia con una piccola guida sui luoghi da visitare per incontrare questa forma d’arte: Parigi, Los Angeles, Melbourne, Berlino, Miami, New York.


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