Su suggerimento di @HugoFiala.
Le possibilità della traduzione mediante algoritmi sono sempre più vaste, e l’efficacia di strumenti come Google translate è ormai provata. Ma da essi resta esclusa un’abilità fondamentale che pertiene solo agli umani: l’identificazione del contesto e dello scopo delle parole.
“At least a human translator asks the very questions – What purpose is this text designed to serve? What aims are encoded in this language? – that a machine regards as entirely beside the point”
Immagine by shawnleishman [CC BY-SA 2.0] via Flickr
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