A cura di @Sakuragi.
Settima puntata di Traveling Violation, la rubrica settimanale sulla NBA dedicata al fallo più fischiato nelle arene americane.
In questo episodio: il Nord va alla grande, il Re ha iniziato ad ingranare ma non tutti i suoi scudieri lo seguono, i Soli non ne vogliono sapere di sorgere (e non si sa ancora per quanto), questo scambio non s’ha da fare
First step: We The North
A Toronto quest’anno gli anni dei “LeBronto Raptors” sembrano finiti. I Raptors sono primi in molti Power Ranking e si stanno affermando come principale candidata al trono dell’est e credibile contender al titolo NBA. Questo grazie all’estrema profondità del roster (che ha una delle migliori second unit della lega), alla quale si è aggiunto quest’estate una stella come Kawhi Leonard, tornato ai livelli precedenti al misterioso infortunio della scorsa stagione. Altro fattore è l’esplosione di Pascal Siakam, mancato prete camerunense, che ha quasi raddoppiato le sue statistiche rispetto allo scorso anno (17/18 7.3PPG 4.5RPG 2.0APG; 18/19 14.4PPG 6.2RPG 2.7APG) (ITA da La Gazzetta dello Sport).
Nel caso dei Raptors, però, è forse meglio aspettare la primavera, per assicurarsi che non si sciolgano come neve al sole nei playoff come in passato (ENG da The Ringer).
Second step: James in Wonderland
I Lakers dopo un difficoltoso avvio di stagione sembrano avere ingranato, con 10W nelle ultime 15 partite giocate. Il principale cambiamento è stata la trovata solidità difensiva, il cui fattore più importante è stato l’arrivo di Tyson Chandler, ex DPOY, che quando è in campo porta il rating difensivo di Los Angeles a 93.4 punti concessi ogni 100 possessi (ENG da The Ringer) .
Restano comunque molti punti interrogativi tra i gialloviola, primo tra tutti il ruolo di Brandon Ingram. Nella preseason sembrava poter diventare un ottimo complemento a James, grazie al suo fisico ed alla capacità di tiro. La realtà è, però, che quando giocano assieme le statistiche di entrambi peggiorano e, in particolare, quelle di Ingram crollano. Questo perché il suo stile di gioco, per essere efficace, necessita di avere molto la palla in mano e tiratori che lasciano aperti spazi per le incursioni. Questo cozza evidentemente con il ruolo centrale che LeBron ha nell’attacco dei Lakers, data anche la riluttanza di Ingram nel tiro piazzato. Riuscirà Walton a trovare un ruolo per il suo giovane talento? (ENG da The Ringer).
Third step: Let the Suns(hine) In
I Suns anche quest’anno sono (ahimè n.d.r.) la peggiore squadra NBA. Nella notte del Draft pareva che le cose fossero cambiate in Arizona grazie alla prima prima scelta nella storia della franchigia, poi diventata Deandre Ayton, ed allo scambio di scelte che ha portato a Mikal Bridges. Il GM Ryan McDonough sembrava avere un piano ben deciso in testa: una squadra basata sul pick-and-roll tra Ayton e Devin Booker, circondati da 3&D (quali Bridges, in ottica futura, e Trevor Ariza, preso in free agency) a creare le spaziature. Il proprietario Robert Sarver, però, in ottobre ha spiazzato tutti licenziando McDonough, affermando che puntava a vincere ora e non a progettare per il futuro. Sarver è molto probabilmente il peggior proprietario della lega dato che da un lato interferisce nelle scelte sportive, ad esempio bloccando trade già pronte per suo puntiglio (Trevor Ariza ai Lakers) (ENG da Bleacher Report) e che dall’altro sta minacciando Phoenix di trasferire la franchigia a Seattle o Las Vegas nel caso in cui la municipalità non investa 230 milioni nel rinnovo dell’Arena. Forse l’unica manovra possibile per migliorare le cose per i Suns sarebbe un cambio di proprietà (ENG da Sports Illustrated).
Dal punto di vista sportivo i Suns sono gli unici della lega tra le peggiori tre squadre sia nella fase offensiva che in quella difensiva nonché gli unici già tagliati fuori dalla affollata corsa ai playoff della Western Conference. A peggiorare la situazione vi è anche la prolungata assenza per infortunio di Devin Booker, che stava facendo vedere buone cose nel ruolo di playmaker atipico alla Harden (ENG da The Ringer).
Deandre Ayton, infine, sta registrando statistiche importanti (15.8PPG 10.2RPG 2.5APG) ma molti in Arizona rimpiangono il non aver scelto Luka Doncic al draft. Hanno ragione? (ENG da The Ringer).
FOUL! Traveling violation: A Fistful of Brooks
Questa settimana è andato in onda il mancato scambio più surreale della stagione e non solo. L’accordo sembrava essere questo (come anticipato da ESPN): Trevor Ariza a Washington insieme a due seconde scelte; Kelly Oubre a Memphis; Austin Rivers, Wayne Selden e Dillon Brooks a Phoenix. Ma in realtà un tweet di Wojnarowski ha poi corretto, indicando in MarShon e non in Dillon il Brooks scambiato. Nel giro di poche ore lo scambio, già quasi ufficializzato, è poi saltato, con le tre squadre coinvolte a rimpallarsi le colpe per il non avere chiarito quale Brooks fosse compreso nello scambio (ITA da Sky Sport)
Extra step – Shaq’s review
Dato che questa settimana non è ancora uscita, al momento della segnalazione, l’analisi della settimana di Shaquille O’Neal e dei suoi soci, chiudiamo con una puntata di Shaq’tin a Fool con le migliori infrazioni di passi non chiamate dagli arbitri NBA nella scorsa stagione.
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