Su suggerimento di @Trony C.
Un articolo del Sole 24 Ore spiega che, nonostante i tutor autostradali abbiano contribuito a una consistente riduzione del tasso di mortalità in autostrada, il recente periodo in cui sono stati disattivati per questioni legali non ha visto un peggioramento di questi dati.
In assenza di dati più precisi (per esempio, su situazioni locali particolari o su quanti incidenti sono avvenuti nelle ore notturne, le uniche in cui sulle autostrade principali la velocità non è condizionata dal traffico), si deve dedurre che – in quasi 15 anni passati tra Tutor, successo delle suv e crisi economica – molti italiani hanno perso l’abitudine di correre in autostrada. Inoltre, come fanno notare da Aspi, la sola presenza dei portali Tutor funge da deterrente (in effetti la segnaletica non è mai stata smantellata). Neanche la guida di chi ha mezzi con targa estera poteva tanto cambiare: l’Italia non è ancora in grado di notificare verbali all’estero per le violazioni autostradali.
E quindi, non c’è più una correlazione così stretta fra velocità e incidenti: la causa principale d’incidente è ormai la distrazione.
Immagine da Wikimedia.
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