Felicity Lawrence sul Guardian racconta degli sforzi di pubbliche relazioni di Uber in Europa e India.
Nel 2015/16 Uber ha iniziato il piano «liquidi+media per azioni», cioè lo scambio di equity nel gruppo a fronte di denaro e un trattamento favorevole da parte dei giornalisti dei gruppi interessati e di influenza verso i politici di riferimento. Questo metodo non era limitato solamente ad Uber, come rivela una mail interna:
Sono molto interessati a una piccola operazione di mediazione (cioè 5 milioni di dollari) più contanti in cambio di azioni… Per noi il valore chiave sarebbe il loro sostegno e la loro influenza in Germania e a Bruxelles.
Sostengono di aver fatto molto per aiutare [un’altra azienda tecnologica] con la politica in Germania e ci manderanno degli esempi.
Gli scambi e contatti sono avvenuti in India e in molti paesi Europei come Francia, Germania e Regno Unito. Nello Stivale l’attività di PR aveva nome «Italia — Operazione Renzi». La testa di ponte per il contatto, Carlo De Benedetti:
L’editore miliardario sarebbe stato «impegnato e solidale» negli scambi di e-mail e avrebbe facilitato l’operazione di Uber rivolta a Renzi e al suo Partito Democratico. Nei file di Uber, i dirigenti hanno affermato che De Benedetti ha inviato e-mail e contattato su WhatsApp uno stretto alleato e un ministro chiave del governo di Renzi per dire che Uber era «inarrestabile» e un simbolo di modernità che avrebbero dovuto sostenere quando le leggi venivano modificate.
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