Un articolo di Pietro Minto pubblicato su Rivista Studio descrive la trasformazione della Silicon Valley da paradiso tecnologico a distopia moderna.
Emblema di innovazione e progresso, ora la Silicon Valley è vista come un centro di imprenditori dalle decisioni dubbie e dall’influenza politica controversa.
C’era una volta un’azienda tecnologica di giovani che lavoravano in un ufficio immerso nel verde con i tavoli da ping pong e una mensa gratuita ormai leggendaria. Questa azienda aveva un motto: “Don’t Be Evil”, non essere cattivo. E il mondo sorrideva leggendolo, si domandava cosa potesse mai fare di cattivo un sito internet tanto colorato. Passarono gli anni. L’azienda divenne sempre più ricca e potente, i suoi uffici ancora più labirintici e giocosi. Un giorno però il celebre motto venne sostituito con una frase più vaga e cauta: non più “Non essere cattivo” ma “Do The Right Thing”, fai la cosa giusta. Un nuovo motto relativista, ideale per un’azienda che si preparava a stringere accordi con il governo e l’esercito del suo Paese.
Questo cambiamento è emblematico della metamorfosi della Silicon Valley, che da un luogo di creatività e libertà è diventato un centro di potere economico e politico. L’analisi di Minto include anche l’ascesa delle criptovalute, il ruolo di personalità come Peter Thiel e la “PayPal Mafia”, oltre all’impatto della pandemia di Covid-19, che ha favorito l’arricchimento delle grandi aziende tecnologiche. Conclude discutendo l’avvento delle intelligenze artificiali generative come prossimo confine tecnologico, con profonde conseguenze per il futuro della Silicon Valley.
Sul ruolo di Thiel un articolo di Wired, a firma Andrea Daniele Signorelli:
“Non credo più che la democrazia sia compatibile con la libertà”. “L’unica vera disuguaglianza a cui riesco a pensare è quella tra chi è vivo e chi è morto”. “Mostrami una persona che sa perdere bene e io ti indicherò un perdente”. Alcune delle sue più note citazioni, disseminate nel corso degli anni, rendono già l’idea del perché – quando ancora la Silicon Valley era ammantata dal mito del “rendere il mondo un posto migliore” e delle proprietà salvifiche delle tecnologie – Peter Thiel fosse invece già considerato il “cuore di tenebra” del mondo digitale.


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