Su Rolling Stone, l’intervista a cura di Gaspare Baglio al musicista e cantautore lombardo Angelo Branduardi.
Quando lo sento, Angelo Branduardi sembra scocciato. Non per l’intervista, ma perché, a causa del coronavirus, è stato obbligato a rinviare i suoi concerti. Per uno come lui che vive di musica è uno vero dispiacere. Anche perché il suo ultimo lavoro, Il cammino dell’anima, è un progetto interessante e meritevole che approfondisce alcuni temi dell’opera visionaria di Hildegard von Bingen, Santa Ildegarda in Italia. Monaca e poi badessa, Ildegarda fu anche mistica e poetessa, musicista, filologa ed erborista. Ha spesso anticipato i tempi e ha esplorato, senza paure, il posto dell’anima nel Cosmo, musicandolo con la sua visione unica. È lavoro complesso, quello di Branduardi, che il cantautore ci spiega regalandoci anche la sua lucida e personalissima visione sull’attualità musicale e non.
Perché hai deciso di approfondire la conoscenza della musica di Ildegarda?
Stavo facendo una ricerca sulle donne che avevano scritto musica. Qualcuno mi ha detto che stavo perdendo la più brava: ho cercato le partiture originali e le ho trovato straordinarie. È vissuta più di mille anni fa ed è diventata grande mito del femminismo moderno.
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