Su suggerimento di @GTB
Un articolo di Davide Piacenza su Pagina 99 parla dello studio di alcuni ricercatori dell’Università di Pisa che hanno analizzato i tweet dei principali leader politici italiani nel tentativo di “misurare” il grado di populismo presente nella loro comunicazione.
Cos’hanno in comune figure politiche che passano dalla sinistra socialista al nazionalismo xenofobo, e dall’antieuropeismo più bieco a ciò che a giugno di quest’anno sul manifesto veniva definito, auspicandone l’avvento, «un serio populismo di sinistra, capace di parlare alle masse e di opporsi alle politiche dell’establishment»? La risposta è: il modo di parlare. Farebbe bene oggi un novello Tolstoj a scrivere sulle colonne politiche di un grande quotidiano che tutti i rappresentanti dell’establishment si somigliano, e invece ogni populista è populista a modo suo. In Italia un nuovo studio dell’Università di Pisa ha provato a dimostrare come questa tendenza, resa protagonista dell’agone politico, può essere misurata e soppesata.
Immagine da Wikimedia Commons
Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.