In occasione della mostra “Japan: Courts and Culture” alla Queen’s gallery, a Buckingham Palace, che rimarrà aperta fino al 26 Febbraio 2023, sono stati esposti tutti i regali che i reali inglesi hanno ricevuto da vari dignitari giapponesi. Ne parla il Guardian:
The first royal contact came in 1613, with an exchange of gifts that included a set of samurai armour, shortly before Japan closed itself to western influence for more than 200 years. Not that this put an end to the attraction for all things Japanese. If anything, the closure of Japan made its products all the more fashionable and sought after, and, via Chinese and Dutch merchants, the royal family continued to build its collection of porcelain and lacquer products, whose secrets of manufacture were still unknown in the west.
Tra gli oggetti esposti c’è anche il dono dell’imperatore alla regina Elisabetta II in occasione della sua incoronazione nel 1953, si tratta di una scatola decorata con lacca giapponese secondo la tecnica maki-e:
It was made by Shirayama Shōsai who was one of the leading artists during a golden age of lacquer work in the early 20th century. Here he has depicted a heron, whose feathers are picked out in silver lacquer, accented with gold streaks.
Per chi fosse interessato a questa antica arte giapponese, il web magazine Najimu Japan pubblica una intervista in due parti ad un giovane artista specializzato in urushi o lacca giapponese (qui trovate una guida all’urushi per principianti), Yasuhiro Asai. Yasuhiro, che ha appreso la tecnica maki-e sotto la supervisione di Murose Kazumi, appartiene alla nuova generazione di artisti specializzati in urushi.
Lacquer crafts are made by applying multiple coats of the sap of the lacquer tree to kiji (a wooden base or unlacquered woodwork). Decorative techniques used include maki-e, in which pictures and patterns are drawn with lacquer and sprinkled with gold and silver powder before the lacquer hardens, and raden (mother-of-pearl inlay), in which fragments of shells with iridescent nacre such as abalone are applied to lacquer or inlaid into a carved lacquer surface.
Un articolo di CNN descrive il lavoro di Murose Kazumi, e del suo impegno per la protezione e conservazione della tecnica della lavorazione della lacca:
Yet, whether through contemporary or conventional means, Murose’s goal has remained the same: to protect a historic craft from obsolescence. A dedicated conservator and surveyor of lacquerware collections around the world, he was, in 2008, named a “Living National Treasure” — a government accolade recognizing individuals who help preserve Japan’s oldest traditions.
Murose ha anche partecipato ad un TEDx talk (N.d.R.: pessima traduzione automatica), dove parla del suo lavoro e promuove l’utilizzo di oggetti in lacca.
La produzione di urushi dipende dalla laboriosa estrazione della linfa dell’albero Toxicondendron Vernicifluum. Un albero di almeno 10 anni produce mediamente 120-150 grammi di linfa all’anno. Questa linfa, che provoca irritazioni nell’80% della popolazione, richiede poi una lenta lavorazione a temperatura moderata (le alte temperature disattivano gli enzimi che catalizzano la polimerizzazione della lacca) per produrre la lacca grezza.
La produzione domestica di lacca giapponese origina in larga parte dalla città di Ninohe, nella prefettura di Iwate, mentre le città più famose per la produzione di oggetti in lacca sono Kyoto (Kyo-urushi) e Wajima (Wajima-nuri).
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