Su auggerimento di @reislaufer.

Un articolo di Foreign Affairs propone una riflessione sulle politiche di immigrazione attualmente in vigore negli Stati Uniti, che da ambo gli spettri partitici sembrano veder esagerare i propri benefici e minimizzare gli svantaggi.

Una prima critica si ha verso le parti politiche per cui se negli anni passati i timori per l’afflusso di immigrati si sono rivelati infondati allora lo saranno anche oggi, che secondo l’articolo minimizzano le particolari condizioni sociopolitiche in cui la prima grande ondata immigratoria americana avvenne.

Un altro aspetto che viene criticato è quello per cui gli immigrati siano un beneficio fiscale netto per l’economia, che è stato contestato da alcuni studi

Ancora, l’immigrazione di persone poco qualificate sembra essere un malus per gli stipendi di determinate categorie lavorative americane.

Anche la tesi per cui gli immigrati sarebbero una soluzione all’emorragia demografica occidentale sembra essere priva di fondamento.

L’ultima critica riguarda l’utilità dell’immigrazione come strumento per sollevare i poveri dalla miseria.

 

Immagine da Flickr.