Questa settimana gli argomenti sono tutti leggeri.
La puntata si apre con Anna che ci parla di una conferenza avvenuta a Dublino la settimana scorsa durante la quale esperit internazionali si sono ritrovati per parlare dello sviluppo del cervello durante tutto l’arco della vita. Un concetto chiave di cui si è parlato è l’idea che servano curve normative per sapere riconoscere con tempismo se la struttura o la funzionalità del cervello sono troppo diverse dalla norma della popolazione o da quel che ci si aspetterebbe data l’età cronologica di una persona. Questa informazione aiuterebbe ad individuare precocemente condizioni degenerative e quindi aiutare nella diagnosi e nel trattamento.
Nell’esterna, Valeria intervista Enea Maffei post-doc all’ETH di Zurigo per parlare dei batteriofagi, i virus dei batteri. Come si isolano i fagi? Quali sono i limiti per usarli in terapia? E come possiamo fare per ottenere fagi utili? Per chi fosse interessato a lavorare sui fagi, maggiori informazioni sulla libreria di cui Enea ci racconta la genesi si possono trovare qui.
Tornati in studio dopo una bellissima barza (sì, lo sappiamo dovrebbe essere brutta, ma stavolta era bella) Giuliano ci parla di uno studio recentemente pubblicato sulle cubomeduse (qui la press release). I ricercatori hanno studiato le capacità di apprendimento visuo-spaziale di queste meduse letali dai 24 occhi e hanno dimostrato che sono capaci di imparare, dopo pochi tentativi, ad adattare il proprio movimento per aggirare ostacoli invisibili nel loro ambiente. Il problema è che le meduse non hanno un cervello, ma un sistema nervoso distribuito costituito da poche centinaia di neuroni. La domanda ora è: si può comunque parlare di comportamento intelligente?
La nuova puntata di Scientificast è su Spreaker
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