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Vita del Bocia

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L’Ultimo Uomo riporta il racconto intitolato “…PRIMA, DURANTE, DOPO…” scritto da Patrizio Bati e presente nella raccolta “Zona Franca“, nel quale viene raccontata la storia del Bocia, storico ultras della curva dell’Atalanta, dalla prima trasferta in terza media

Quello che conta, nella vita, è fare le cose al momento giusto. Se gliel’avessi chiesto in una qualsiasi altra circostanza, mio padre non mi avrebbe mai dato il permesso di seguire l’Atalanta in trasferta a Catanzaro… il giorno prima dell’esame di terza media. Ma io la domanda gliela faccio durante la finale degli Europei, immediatamente dopo l’incredibile tiro con cui Van Basten batte il portiere russo Dasaev, uno dei gol più belli della storia del calcio. “Vai, vai. Non rompere i coglioni!” mi risponde, sovrastando Bruno Pizzul.

sino all’esilio da Bergamo

La mia libertà di movimento è ristretta a poco più della distanza tra la mia casa e la questura. Impossibile continuare a lavorare. Vivere in una città in cui tutto mi ricorda l’Atalanta. L’alternativa me la offre la telefonata di un amico ristoratore, che vive nelle Marche. Gli serve un aiuto in cucina. Posso raggiungerlo a Marotta, un paesino sul mare in provincia di Pesaro, e starmene tranquillo per qualche tempo.

Mi hanno levato l’Atalanta. Io che l’ho anteposta ai miei genitori, alle mie fidanzate, al mio lavoro, a tutto il resto… Ho partecipato a scontri e vissuto agguati. Sempre per l’onore della mia squadra e della mia città. Sempre nel rispetto della tifoseria rivale. Mai infierito su un uomo steso a terra, mai usato coltelli, mai guadagnato soldi su questa mia passione.

 

 


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