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W il degrado, ʍ il decoro!

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Su Esquire, Federico De Vita pubblica un “manifesto” contro la tendenza, diffusa in tante città italiane, a subordinare ogni aspetto della gestione dei centri storici alla tutela del “decoro”. L’idea è che un ambiente pulito e ordinato sia più attraente per i turisti, e un migliore biglietto da visita per la città.

… mi pare che le città italiane si stiano da un paio di decenni impegnando alacremente nel tentativo di diventare più respingenti. Il paradosso è che lo fanno con la malissimo intesa idea di rendersi più accattivanti per i turisti, e il pensiero che sottende questo ragionamento è che bisogna offrire a chi viene a visitarle una asettica cartolina liofilizzata, sottraendo quei luoghi alla vita di chi li abita: la nostra.

Tuttavia, questo avviene a scapito di ampie fasce di popolazione. Innanzitutto i poveri e i senzatetto, che vengono semplicemente scacciati via (“occhio non vede, cuore non duole” trasformato in politica sociale), ma anche i giovani e molti dei residenti stessi, che si vedono privati di spazi di socializzazione.

Mi viene in mente qualche esempio ma sono certo che facendo mente locale altri ne verranno a voi: episodi del genere sono accaduti quasi ovunque. È di questi giorni la notizia che sotto i portici di Piazza Statuto a Torino, il comune ha fatto depositare quindici “panettoni” anti-uomo, blocchi di cemento da un quintale che sfregiano uno dei posti più belli della città sabauda con l’intento di rendere impossibile sdraiarsi lì. A Bologna sono state transennate Piazza Verdi e Piazza San Francesco, l’obiettivo era allontanare i giovani che le frequentavano di sera.

A Venezia di fronte alla Stazione di Santa Lucia e sulle panchine di Piazzale Roma per un certo periodo la nettezza urbana iniziò a usare gli idranti la mattina prestissimo, per impedire ai senza tetto di dormire lì. La moda degli idranti anti-uomo non poteva che attecchire anche a Firenze, dove appena dopo mezzanotte i getti d’acqua venivano sparati sui sagrati delle chiese di Sant’Ambrogio, Santa Croce e Santo Spirito, stavolta con l’intento di cacciare chi la sera si ritrova in quelle che sono ormai le uniche tre piazze vive del centro, e dunque da uccidere al più presto – nell’illuminata ottica del comune.

A furia di tutelare il decoro, rischiamo di trasformare i centri storici in semplici parco-giochi per turisti ricchi?

Immagine da Flickr


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