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Le elezioni in Canada

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Su suggerimento e a cura di @Lewis Douglas.

Oggi si vota per le elezioni legislative in Canada, ed è una delle sfide più incerte di cui si abbia memoria nel paese nordamericano: tre partiti si giocano la possibilità di vincere.

Il Partito Liberale Canadese, di centrosinistra e oggi all’opposizione, è avanti nei sondaggi e sembrerebbe in grado di battere i Consevatori del Premier uscente Stephen Harper. I Liberali, un tempo considerati il “naturale partito di governo del Paese”, sono stati messi alle strette dalla strategia di Stephen Harper, leader del centrodestra arrivato al governo nel 2006.
Il leader liberale, il parlamentare Justin Trudeau, figlio dell’ex-premier Pierre Trudeau che governò con una politica di “sinistra” il Paese tra il 1968 e il 1984, sembrerebbe in grado di riportare il Partito alla guida della Nazione. Sembrerebbe per l’appunto, in quanto in Canada come nel Regno Unito vige il sistema elettorale “First Past The Post” che fa in modo che ogni collegio elettorale eleggendo un solo parlamentare diventi un sfida a sé stante, con la conseguenza che le intenzioni di voto hanno un valore relativo.

A complicare la corsa dei liberali vi è la presenza del Nuovo Partito Democratico (NPD), di centrosinistra ma di ispirazione socialdemocratica, che potrebbe contendergli l’lettorato nei collegi chiave, in modo speculare a ciò che successe negli anni Novanta quando due formazioni politiche di destra, il Partito Consevatore Progressista e Alleanza Canadese, si facevano concorrenza determinando l’egemonia Liberale.
Non è scontato che NPD e Liberali si tolgano voti a vicenda, ma il fatto che il momento peggiore per i Liberali sia coinciso con il miglior risultato della storia dell’altro partito di centrosinistra, nel 2011, potrebbe sembrarne una prova. A riprova di questo Thomas Mulcair,ha speso più tempo nelle ultime settimane ad attaccare il Partito Liberale piuttosto che il governo di Harper in concomitanza con la caduta nei sondaggi del suo Partito. Mulcair non sembra avere la stessa verve del vecchio leader socialdemocratico Jack Layton (scomparso a causa di un tumore subito dopo aver portato il NPD ad essere il secondo partito del Paese nel 2011) a cui è succeduto.

Stephen Harper è al potere dal 2006 dopo essere riuscito ad unificare i due partiti di destra in un unico soggetto Conservatore e dal 2011 governa con maggioranza assoluta interrompendo la tradizione canadese dei governi di minoranza, spesso fragili e poco produttivi. Uomo carismatico e astuto, Harper si è fatto forte della sua capacità di portare stabilità al paese, e negli ultimi giorni di campagna elettorale ha attaccato gli avversari di centrosinistra accusandoli di aver preferito “la vuota retorica alle proposte concrete” e di voler far tornare il Canada in cui “regnava la burocrazia e gli interessi particolari dei politici”.
Nonostante il fatto che abbia dovuto chiamare a elezioni anticipate pur godendo della maggioranza assoluta e che la crisi economica sia scoppiata durante il suo mandato, Harper gode di un buon consenso elettorale e nonostante il Partito Conservatore stia dietro quello liberale non è certo finito.

Una situazione particolare è quella del Bloc Québécois, partito federale di centrosinistra che promuove l’autonomia del Quebec, provincia francofona del Paese, che fino al 2011, anno in cui subì il dilagare del NPD in provincia, aveva una grande maggioranza. Stando ai sondaggi non sembrano essersi ripresi: l’anno scorso la loro controparte provinciale, Parti Québécois, ha perso il governo locale contro i Liberali del Quebec (la distinzione tra partito federale e provinciale è molto marcata ed è una particolarità canadese) ma potrebbero giovarsi di un risultato negativo dei socialdemocratici.

Immagine da Wikimedia Commons.


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